CUBIArte, Andrea De Simeis


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Vernissage 'Derentò, 800 storie del sacco di Otranto'

Diario

Castello De Monti, Corigliano d'Otranto
5 Luglio 2014

"Mostra degna di una capitale europea della cultura. Progetto eccezionale e altissima qualità delle opere esaltati da un curato allestimento. Complimenti, Andrea, questa mostra farà parlare di se, di te, delle eccellenze salentine e della rara lungimiranza del Sindaco di Corigliano".

Prof. Franco Contini, docente di pittura presso l'Accademia di Belle Arti Lecce



Derentò, il nome con cui i vicini comuni griki chiamavano la bella Otranto, ha un suono tutto suo, sembra uscito da una filastrocca antica, di quelle che i nonni sussurravano ai bambini. Ma “Derentò/800 storie del sacco di Otranto”, sono i fatti del 1480 fusi alla leggenda, alla terra rossa, alle erbe, a un’arte antica e nobile incredibilmente viva nelle mani di Andrea De Simeis, che racchiude ciò che accadde tra il 1453 e il 1480 in una monografia grafica composta da disegni, testi e incisioni su carta vergata a mano. Lungo il percorso espositivo si possono ammirare oltre 50 teche con incisioni originali da matrice in rame, stampate al torchio “a stella” con tecniche del XII-XIX secolo della calcografia, su carta vergata a mano, in fibra di moracee realizzata con tecniche degli opifici orientali del VII secolo, e tecniche medievali delle gualchiere amalfitane in cellulosa di cotone. È la carta da lui realizzata ad accogliere le visioni mitiche del sacco di Otranto in cui De Simeis ripercorre le vicende salienti non solo da cittadino griko bensì da perfetto narratore, restituendo la cronaca di quegli anni, anche dalla parte dell’Oriente. La mostra si snoda attraverso quattro spazi. Il primo va dal 1451 al 1480 e comprende undici opere relative alle cronache del Bey ottomano Tursum sul tragico destino di Costantinopoli e Otranto. I lavori nella seconda sezione, dal 1480 al 1481, si ispirano alle opere letterarie di don Grazio Gianfreda e narrano della presa di Otranto. Nella terza sezione “Derentò” si odono le voci di Rina Durante, Maria Corti, Giuseppe De Dominicis e altri autori salentini che hanno decantato Otranto. L’ultima sezione è quella che, finalmente, restituisce un volto agli Ottocento. Il “Martirologio” si compone di 16 teche contenenti i ritratti di tutti i martiri idruntini.

In occasione della mostra
Poste Italiane emetterà un annullo filatelico commemorativo disegnato da Andrea De Simeis e vidimerà una tiratura di quattromila microincisioni originali in formato cartolina.

Il progetto si arricchisce dell'antica disciplina orafa, stretta parente della calcografia, Bruno Micolano propone in mostra le sue fusioni di argento sulle matrici incise di De Simeis e conia pregiati gioielli per una collezione unica nel suo genere: Collezione Derentò.


Cinzia Dilauro per quiSalento 1-15 luglio 2014



Derentò
Galleria dei ritratti

Derentò
800 storie ...

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