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Derentò di Vittorio Mottin
..e la guerra continua, oggi, come tanti anni fa.
Ritorna il tema dell’antico attuale, dell’oggi che si è già ripetuto.
Chi ha detto che Otranto è lontana?
Andrea De Simeis ha riproposto la shoah dell’eterno che si ripete in un’esposizione particolare, in una sala particolare, in un castello particolare.
Per quanto il vento di guerra continuerà a furoreggiare?
Per quanto l’uomo continuerà a uccidere l’uomo, magari innocente e inerme, magari bambino?
Risposta non c’è per Bob Dylan. C’è invece per Andrea De Simeis che ha graffiato la sua carta arrabbiata tesa stritolata macerata e che parla a noi uomini: perché?
Perché si uccide un altro per convertirlo?
Perché i media si attivano neutri sul lontano –vicino che soffre?
Gustando la mostra tra le antiche mura del Castello de’ Monti di Corigliano c’è un kairos , un saluto di vacanza di benessere e di respiro d’arte che affascina chi si addentra tra le pietre antiche che raccontano il silenzio e la lotta contro gli invasori della terra d’Otranto-Derento’.
Chi ha mai pensato che la massa sia democrazia?.
L’uno, ogni singola persona ha valore, vale, è unica, per la cravatta o per il labbro leporino o per le rughe
sulla fronte o per il segno inciso dalla debolezza insita in ciascuno di noi.
Questi, ognuna di queste incisioni, ognuno di questi volti è stato tolto dalla vita per fede, per coraggio, per lealtà.
E ancora oggi Andrea De Simeis ci ricorda che esistono ancora queste persone che muoiono per fede, per coraggio, per lealtà.
A coloro che hanno vinto.
A coloro che la Storia non deve dimenticare.
A coloro che oltre i 16 anni ,sempre quella volta, volevano vivere ancora.
A tutti questi l’artista salentino dedica la sua arte di calcografo esperto.
E sembra quasi voler provare tutte le tecniche conosciute per imprimere col suo nero-lutto, col suo nero-urlo, col suo nero-rabbia la giusta immensa protesta.
E i cavalli anneriti e presagi quasi del sangue guizzano potenti in preda ai domatori feroci.
E’ il nero tenebra l’urlo più potente che fugge dai fogli raggrinziti di De Simeis.
E la scimitarra tagliente è il simbolo dei morti che dal Salento scuotono le coscienze e commuovono.
E’ straordinario pensare che questo artista salentino faccia salire verso il cielo, lento, il PRESENTE PRESENTE PRESENTE per 800 volte come quando a… come quando a…come quando a…
E anche questa volta l’incisione è preghiera.
Titolo | Fatih Sultan Mehmet | ||
anno | 2012 | ||
matrice e dimensioni |
rame 586 x 497 mm |
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supporto e dmensioni |
foglio di carta al ficus carica vergato a mano 650 x 500 mm |
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tecnica | acquaforte, maniera zucchero,puntasecca | ||
tiratura | XI esemplari | ||
note | In esposizione per la XI Biennale internazionale di incisione Acqui terme 2013 |
Titolo | Giannizzero in opinga | ||
anno | 2012 | ||
matrice e dimensioni |
rame 400 x 293 mm |
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supporto e dmensioni |
foglio di carta al ficus carica vergato a mano 650 x 500 mm |
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tecnica | acquaforte, maniera zucchero, ceramolle, puntasecca |
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tiratura | Xi esemplari | ||
note |
Titolo | La prucessione | ||
anno | 2012 | ||
matrice e dimensioni |
rame 280 x 380 mm |
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supporto e dmensioni |
foglio di carta paglia vergato a mano 500 x 650 mm |
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tecnica | acquaforte, maniera zucchero, acquatinta, ceramolle |
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tiratura | XI esemplari | ||
note | Incisione acquisita dal Gabinetto Guido Signorini, Lendinara (RO) |
Titolo | Le Stiare | ||
anno | 2012 | ||
matrice e dimensioni |
rame 377 x 245 mm |
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supporto e dmensioni |
foglio di carta paglia vergato a mano 650 x 500 mm |
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tecnica | acquaforte, maniera zucchero, acquatinta, ceramolle |
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tiratura | XI esemplari | ||
note |
Derentò Galleria dei ritratti |
Presentazione ufficiale Derentò |