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L'ortica è una pianta estremamente comune, dal mare fino a 3.100 mt, facile da trovare nei campi incolti, fra le macerie, nei boschi, nei fossi, ecc.
Trattandosi di una specie spiccatamente nitrofila, l'ortica si adatta molto bene a terreni ricchi di azoto, ben concimati, con molta sostanza organica.
Del suo impiego abbiamo molte ricorrenti citazioni nella storia: fu utilizzata dai Cinesi, fino al XIX secolo, per la produzione di cordame robustissimo, tele e stuoie. Via via nel tempo nelle più disparate culture per gli usi più generici, soprattutto medicamentosi.
Il suo generico nome anglofono, nettle, si riferisce anche ad uno speciale tessuto prodotto con le sue fibre, un filato di pari dignità e prezzo della seta delle migliori industrie tessili dell'800 inglese.
Anche in Germania si ricavarono tessuti, usati grandemente in Europa durante la prima guerra mondiale.
Nel laboratorio di Cubiarte, tentati da una storia così ricca e affasinante, s'è lavorata la fibra vegetale di questa pianta con le medesime tecniche antiche.. Il risultato è una carta di robusta specie, di grande effetto al tatto (lino, seta) e di colore verde pallido tentende al giallo.
Attualmente,
in Italia, in base ad un progetto della Regione Toscana, nella provincia di Firenze presso il CNR in collaborazione con il Dipartimento di Farmacia, sono in corso prove sperimentali sulla coltivazione della pianta, sulla fibra e sui processi di filatura. E si stanno provando alcuni metodi di estrazione sia naturali sia chimici.
Estrazione della fibra
La raccolta del fusto avviene nel periodo di maturazione del frutto. In questo stadio le resine naturali presenti sono più facili da eliminare attraverso i seguenti processi:
- Metodo naturale con macerazione in acqua: gli steli vengono fatti macerare in acqua a temperatura ambiente per una settimana e poi decorticati.
- Metodo naturale con macerazione all’aria: un strato di piante di ortica appena estirpate vengono messe a macerare all’aria poggiate sulla terra per alcuni mesi finché la cuticola esterna del fusto comincia a degradarsi.
- Metodo chimico: gli steli si fanno bollire in un recipiente contenente acqua e carbonato di sodio (35 g in 10 l di acqua), poi si procede alla decorticazione e di nuovo si rimettono a bollire nell’acqua in cui è stato messo idrossido di sodio (200 g in 10 l di acqua), infine si lavano sotto l’acqua corrente a forte pressione.
Erba pungente ma molto virtuosa
L’ortica non è soltanto utile per l’estrazione della fibra tessile, è un’erba molto ricca di vitamina A, B2, B9, C, K e di sali minerali, in particolare di azoto e ferro, per cui viene molto usata a scopo medicamentoso. L’ortica favorisce un’azione diuretica, mineralizzante, depurativa ed antiforfora.
Le foglie fresche cotte trovano impiego in cucina per la preparazione di alcune squisite pietanze.
Inoltre da essa si estraggono due sostanze coloranti: la clorofilla che viene sfruttata per colorare di verde liquori, cosmetici, medicinali e per tingere tessuti, e dalle radici invece si estrae una sostanza che tinge di giallo.
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