CUBIArte, Andrea De Simeis


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Articolo de' Cultura Salentina, settembre 2010 di Gianfranco Budano

Diario

Il cartaio di Martano 6 settembre 2010 di Gianfranco Budano



No, non vi preoccupate, non si tratta di un nuovo film, né di uno di quei tanti libri noir ambientati in Puglia. Voglio raccontarvi la storia di un artista salentino, un artista di cui si parlerà molto, uno di quelli di cui percepisci immediatamente il carisma, il valore delle opere, il magico influsso che esse emanano.

Andrea, questo il suo nome, ha un amore sfegatato per la calcografia e per il disegno; lo fa con una passione d’altri tempi, con una dedizione assoluta; che dirvi di lui: questo strano bohèmien di inizio millennio starebbe a suo agio nella ristretta cerchia dei grandi impressionisti francesi e, ne sono sicuro, conseguirebbe lo stesso successo.

Non è facile descrivere cosa abbia di speciale la sua arte; i suoi personaggi sembrano uscire da un libro di John Ronald Reuel Tolkien e, al pari di questo grande scrittore, anch’egli riesce a visualizzarne (sulla carta e sulla tela) l’eccezionale carica visionaria che solo un genio creativo riesce a sbrigliare dai meandri della propria mente.

Andrea non si limita a disegnare i suoi personaggi, Andrea è anche un meticoloso maestro cartaio; non gli bastava affascinarci con le sue magiche visioni di antichi paladini goffamente impegnati in epici scontri con i nemici della cristianità; con ammirabile pignoleria rincara la dose integrando il ciclo produttivo delle sue opere con la creazione delle carte e dei pigmenti che poi impiega per completare i suoi lavori.


Per meglio comprendere l’importanza di questa parte del suo lavoro occorre ricordare che l’Italia intera ormai annovera pochissimi mastri cartai, un ristretto numero di pazienti artigiani che ancora si dedicano alla produzione di carte seguendo antichi metodi tramandati di generazione in generazione; la grande industria ha ormai da tempo obliterato ogni possibilità di sopravvivenza a questi lavoratori; è così che oggi solo pochi di loro continuano a produrre preziose carte fatte a mano e riservate a un altrettanto risicato novero di artisti privilegiati in grado di pagare l’alto costo di un prodotto preziosissimo.

Andrea è quindi uno dei pochi maestri cartai italiani, forse l’unico in Puglia, di sicuro l’unico nel Salento; ma l’eccezionalità del suo genio non si ferma qui: quasi a rimarcare la sua maniacale, continua, ricerca di perfezione egli ha sperimentato, e messo a punto, un procedimento per produrre carte dalla corteccia di alcune piante nostrane e, in particolare, dai nostri alberi di fico. Non abbiate paura, ne utilizza solo i succhioni, quelli che comunque andrebbero tagliati. Così facendo realizza delle opere uniche, giacché non esiste al mondo nessuno che realizzi il medesimo prodotto.

Andrea è un cultore della sua arte; visitare il suo laboratorio vi varrà se non altro il raro privilegio di degustare uno dei suoi famosi tè e, fra una chiacchiera e l’altra, di farvi guidare nel suo mondo affascinante alla ricerca di antichi saperi, un mondo dove si studia il passato per innovare il moderno; un mondo in cui la serenità regna sovrana, un mondo in cui i ritmi della vita rispettano l’uomo, un mondo in cui arte e cultura si fondono per donarci capolavori unici degni di essere pienamente goduti.




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